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NOTIZIE DAL MERCATO BRITANNICO E IRLANDESE

Indicazioni aggiornate al 17 dicembre 2025

PIL

[IlI trimestre 2025]: +0,1%

INFLAZIONE

[ottobre 2025]: 3,8%

TASSO DI DISOCCUPAZIONE

[novembre 2025]: 5,0%

INDICE FIDUCIA CONSUMATORI

[novembre 2025]: -19 punti

La Confederation of British Industry (CBI) ha rivisto al rialzo le proprie stime di crescita per l’economia britannica, segnalando un quadro leggermente più favorevole rispetto alle previsioni precedenti. Secondo l’associazione delle imprese, il PIL del Regno Unito dovrebbe aumentare dell’1,4% nel 2025, rispetto al circa 1,2% stimato in precedenza, per poi crescere di circa l’1,3% nel 2026. Alla base della revisione positiva vi è soprattutto l’impatto delle misure di spesa temporanee introdotte con il recente Budget, che hanno fornito un sostegno congiunturale all’attività economica.

Il bilancio autunnale presentato dalla cancelliera Rachel Reeves ha riservato diverse sorprese, in particolare alla luce delle previsioni diffuse in anticipo dall’Office for Budget Responsibility. La scelta più inattesa è stata quella di evitare un aumento diretto delle aliquote dell’imposta sul reddito, optando invece per una strategia basata su interventi fiscali meno visibili ma mirati. Tra queste cosiddette “tasse occulte” figurano il prolungamento del congelamento delle soglie dell’imposta sul reddito, l’introduzione di un tetto di 2.000 sterline annue agli sgravi contributivi legati al salary sacrifice per le pensioni e un nuovo sovrapprezzo sulla council tax applicato agli immobili di maggior valore.
Secondo la Banca d’Inghilterra, l’insieme delle misure contenute nel bilancio potrebbe contribuire a ridurre l’inflazione fino a mezzo punto percentuale nel corso del prossimo anno. Il raffreddamento dei prezzi sarebbe favorito in particolare dagli aiuti sui costi energetici, dal blocco delle tariffe su carburanti e trasporti e da alcuni aggiustamenti di natura fiscale. Tuttavia, il quadro resta fragile: molte imprese segnalano l’intenzione di ridurre l’occupazione e aumentare i prezzi nei prossimi dodici mesi, a conferma del fatto che i costi del lavoro e la pressione sui margini continuano a rappresentare un freno significativo.

Le tensioni sul mercato del lavoro iniziano infatti a emergere con maggiore chiarezza. Nel terzo trimestre del 2025, il tasso di disoccupazione è salito al 5%, il livello più elevato degli ultimi anni e leggermente superiore alle attese di mercato, ferme al 4,9%. Il numero dei disoccupati è aumentato di 117.000 unità, mentre l’occupazione complessiva è diminuita di 22.000 posti, segnando il primo calo dal primo trimestre del 2024. La flessione è attribuibile soprattutto alla riduzione dei posti di lavoro a tempo pieno, un segnale che rafforza i timori di un progressivo indebolimento della dinamica occupazionale nei mesi a venire.

PIL

[2025]: 10,7%

INFLAZIONE

[novembre 2025]: 3,2%

TASSO DI DISOCCUPAZIONE

[novembre 2025]: 4,9%

INDICE FIDUCIA CONSUMATORI

[novembre 2025]: 61 punti

L’economia irlandese si conferma tra le più dinamiche del 2025, con un ritmo di crescita nettamente superiore a quello della maggior parte dei Paesi avanzati. A trainare l’espansione è soprattutto il forte aumento delle esportazioni, in particolare nel settore farmaceutico verso gli Stati Uniti, insieme a una domanda interna ancora solida. Secondo diverse istituzioni internazionali, il PIL di Dublino crescerà oltre il 9–10% nel 2025, collocando l’Irlanda ai vertici della classifica globale per performance economica.
Dietro a questi numeri eccezionali, tuttavia, si nascondono anche fattori tecnici. Parte della crescita è infatti attribuibile al front-loading delle esportazioni, con molte imprese che hanno anticipato le spedizioni per mettersi al riparo da eventuali nuovi dazi. Proprio per questo motivo, gli analisti prevedono una marcata decelerazione nel 2026, quando tali effetti straordinari si esauriranno: la crescita del PIL è attesa rallentare in un intervallo compreso tra lo 0,2% e il 2,3%, con il ritorno a una dinamica più in linea con il potenziale dell’economia.

Il mercato del lavoro rimane comunque un punto di forza. A novembre, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,9%, uno dei livelli più bassi in Europa, segnalando un mercato occupazionale ancora in espansione, capace di sostenere redditi e consumi nonostante un contesto macro più incerto.

Sul fronte dei prezzi, invece, emergono nuove pressioni. L’inflazione annuale è risalita al 3,2% a novembre 2025, il valore più alto da febbraio 2024. L’aumento è stato diffuso nella maggior parte dei comparti, con rincari particolarmente evidenti negli alloggi e servizi pubblici, nei trasporti, nelle bevande alcoliche e tabacco, nell’abbigliamento, nella sanità, nel tempo libero, nell’istruzione, così come nella ristorazione e negli alberghi. Un quadro che conferma come il rallentamento inflazionistico degli ultimi mesi abbia perso slancio.

Nonostante alcuni segnali di miglioramento rispetto ai minimi recenti, la fiducia dei consumatori resta infatti a 61 punti. Molte famiglie dichiarano di avere una minore capacità di spesa e continuano a percepire una forte pressione legata al costo della vita, fattore che limita l’ottimismo sulle prospettive a breve termine.

Nel complesso, le previsioni indicano che, dopo il boom del 2025, l’economia irlandese entrerà nel 2026 in una fase di raffreddamento, senza però scivolare in una vera contrazione. Il mercato del lavoro dovrebbe restare solido e i consumi relativamente resilienti, ma il quadro rimane esposto a rischi esterni, dall’incertezza internazionale alla volatilità legata alle scelte delle grandi multinazionali, che continuano a rappresentare un elemento cruciale -e potenzialmente destabilizzante- per il ciclo economico del Paese.

 

Nuove tendenze 2026

fonte: vrbo.com; expedia.com

Il report Unpack ‘26, realizzato da Expedia Group con i dati di Expedia, Hotels.com e Vrbo, rivela come i viaggiatori stanno cambiando modo di pensare alle vacanze nel 2026. Una delle tendenze più interessanti è quella chiamata “Readaways”: si tratta di viaggi pensati appositamente per leggere, rilassarsi e trascorrere tempo di qualità con persone care. Sempre più viaggiatori scelgono case vacanza in luoghi tranquilli come coste e campagna per creare ritiri letterari. Questa tendenza è sostenuta anche dal boom sui social di contenuti legati alla lettura: le ricerche di “ritiri di lettura” e “idee per ritiri di club del libro” sono aumentate rispettivamente del 100% e del 265% su Pinterest.
Oltre ai Readaways, il report identifica altre tendenze in crescita per il 2026:
Farm Charm: soggiorni in contesti rurali e di fattoria, immersi nella natura
Hotel Hop: viaggi dove si prenotano più hotel in una sola destinazione
Fan Voyage: esperienze legate a eventi sportivi e culture locali
Salvaged Stays: hotel ricavati da edifici storici.

Semplicità e personalizzazione

fonte: bbc.co.uk

secondo i principali gruppi alberghieri, le agenzie di viaggio e i trend forecaster, nel 2026 il modo di viaggiare sarà sempre più orientato alla qualità dell’esperienza piuttosto che alla quantità di luoghi visitati. Dopo anni di turismo intenso e spesso caotico, molti viaggiatori cercheranno calma, semplicità ed esperienze significative, privilegiando destinazioni tranquille e ritmi lenti. Crescerà il desiderio di allontanarsi dalle folle, scegliendo mete meno battute, viaggi nella natura o soggiorni “off-grid”, dove poter davvero staccare dalla vita quotidiana.
L’IA avrà un ruolo centrale: aiuterà a pianificare viaggi più personalizzati e semplici, riducendo lo stress organizzativo. Allo stesso tempo, però, i viaggiatori tenderanno a fidarsi meno dell’eccesso di opzioni e a scegliere soluzioni chiare, affidabili e ben curate, preferendo esperienze ben progettate piuttosto che infinite alternative.
Un’altra tendenza importante sarà il ritorno ai viaggi brevi e locali, come i road trip e le micro-avventure, in cui il percorso conta tanto quanto la destinazione. Questo approccio riflette una maggiore attenzione al tempo, ai costi e all’impatto ambientale, oltre al desiderio di scoprire luoghi più vicini ma autentici.
Nel complesso, il viaggio nel 2026 diventerà sempre più personale e intenzionale: non solo una vacanza, ma un’esperienza che rispecchia valori, interessi e bisogni individuali.

La riscoperta dei viaggi in treno

fonti: abta.com

secondo il report annuale sui trend turistici stilato dell’associazione britannica degli agenti di viaggio (ABTA) e basato sulle risposte di 2001 adulti britannici, i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno più che raddoppiato i loro viaggi in treno e tramite Interrail negli ultimi tre anni, passando dal 5% nel 2023 al 12% nel 2025. Questa tendenza sembra destinata a continuare, con il 12% che ha già dichiarato di voler prenotare questo tipo di vacanza nei prossimi 12 mesi. I giovani sono quindi il segmento che preferisce viaggiare in questo modo, ben al di sopra della media del 6% di tutti i consumatori negli ultimi 12 mesi. Inoltre, nell’ultimo anno il 9% dei 18-24enni ha dichiarato di aver fatto una vacanza in pullman, una percentuale pari a quella degli over 65 e superiore a quella di qualsiasi altra fascia d’età.

Travel trendsetters e boom di prenotazioni a settembre

fonte: abta.com

Il nuovo rapporto sulle tendenze di viaggio per il 2026 di ABTA mostra come il settore turistico stia cambiando e quali comportamenti stanno emergendo tra i viaggiatori. In primo piano ci sono i 25-34enni, definiti travel trendsetters: questa fascia d’età è quella che viaggia di più, con una media di circa 5,5 vacanze all’anno, e ha una forte propensione a spendere per le proprie esperienze all’estero, dando grande valore alle ferie come momento importante dell’anno. Un altro fenomeno in crescita è quello del “Super September”: sempre più persone scelgono il mese di settembre per le vacanze estive, perché offre ancora buon clima, prezzi più vantaggiosi e condizioni ideali per attività come escursioni e ciclismo.

Consapevolezza e personalizzazione per la Gen Z

fonte: skift.com

la Global Hotel Alliance ha pubblicato i risultati della sua indagine sulle tendenze di viaggio previste per il 2026, e ne emerge un quadro chiaro: le persone viaggeranno sempre più in modo personale, consapevole e intenzionale. Più che la semplice visita di luoghi famosi, il viaggio diventerà un’espressione di identità e valori individuali per il 65% dei viaggiatori. Questo aspetto è particolarmente forte tra i giovani (Gen Z), molti dei quali considerano il viaggio più importante persino della carriera. Nel 2026 i viaggi per piacere supereranno nettamente quelli d’affari: in media le persone prevedono di fare circa sei viaggi di piacere all’anno contro quattro di lavoro, e quasi la metà si aspetta di viaggiare di più per motivi personali rispetto al passato. Le scelte delle destinazioni rispecchieranno una combinazione di sicurezza, comfort e curiosità culturale. Parallelamente, molti cercheranno ritmi più lenti e significativi, preferendo città piccole o ambienti naturali a grandi metropoli e itinerari serrati.
Un’altra tendenza importante riguarda il modo in cui si spendono i soldi: i viaggiatori nel 2026 tenderanno a preferire upgrade di qualità e esperienze che valgono davvero, piuttosto che spese frivole, focalizzandosi su comfort e servizi personalizzati.

COMPAGNIE AEREE: l’autorità per l’aviazione civile (CAA) avverte gli aeroporti del Regno Unito di un aumento record durante il periodo natalizio: sono previsti oltre 22 milioni di passeggeri per dicembre 2025, l’8% in più rispetto allo scorso anno. Questo dato fa seguito all’estate più trafficata di sempre per l’aviazione britannica: secondo le nuove stime, il numero totale di passeggeri nel 2025 potrebbe superare per la prima volta i 300 milioni.

AIRBUS: Airbus ha in gran parte risolto un problema software globale che interessava la sua flotta di A320, causato dall’interferenza delle radiazioni solari con i dati di controllo di volo e che ha portato al più grande richiamo di sempre da parte dell’azienda. Secondo gli analisti, meno di 100 aeromobili necessitano ancora di aggiornamenti software e fino al 15% potrebbe richiedere aggiornamenti hardware. Nel frattempo, le azioni Airbus sono scese dopo che è emerso un altro problema con i pannelli della fusoliera dell’A320. Compagnie aeree come EasyJet e Wizz Air hanno completato gli aggiornamenti senza cancellare i voli, anche se si prevede che gli aerei più vecchi necessiteranno di riparazioni più estese.

RYANAIR ha eliminato l’abbonamento fedeltà Prime solo otto mesi dopo il lancio, a seguito di una prova che si è rivelata finanziariamente non sostenibile. Il servizio ha attirato oltre 55.000 membri e generato 4,4 milioni di euro in quote associative, ma Ryanair afferma di aver sostenuto 6 milioni di euro in tariffe scontate, con una perdita netta. Gli attuali membri Prime manterranno i loro vantaggi fino alla scadenza dell’abbonamento, ma la compagnia aerea ha ora chiuso il programma alle nuove iscrizioni.

ROLLS-ROYCE, EASYJET E HEATHROW hanno pubblicato un rapporto congiunto in cui sostengono la rapida adozione di aeromobili alimentati a idrogeno. Lo studio ha concluso che puntare sulle infrastrutture per l’idrogeno in soli 20 dei principali aeroporti europei, tra cui Heathrow, potrebbe garantire oltre l’80% delle riduzioni delle emissioni necessarie per gli obiettivi di zero emissioni nette del settore. Ciò segna uno sviluppo significativo nella pianificazione futura di infrastrutture di volo sostenibili.

ON THE BEACH prevede un’altra estate da record. La società ha registrato un aumento dell’11% degli utili, pari a 27,9 milioni di sterline per l’anno conclusosi il 30 settembre, con 1,7 milioni di clienti. Anche le prenotazioni per l’inverno e la prossima estate sono in aumento e l’azienda è fiduciosa di poter registrare un altro record estivo.

TUI ha iniziato a utilizzare l’IA per generare contenuti di viaggio, tra cui video, contenuti multilingue e strumenti automatizzati di chat/voce per il servizio clienti. Al contempo, sta espandendo la sua rete alberghiera in diverse località turistiche convenienti in Africa, offrendo ai viaggiatori la possibilità di godere di spiagge bianche, climi caldi e extra a basso costo. I nuovi hotel includono un resort ai margini del deserto in Tunisia, resort sul mare e per soli adulti a Zanzibar, alloggi fronte mare in Gambia e nuove strutture nella baia di Makadi in Egitto.

HAYS TRAVEL ha raggiunto un utile record di 81 milioni di sterline e un fatturato di gruppo di quasi 507 milioni di sterline per l’anno conclusosi ad aprile, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata dal raddoppio del fatturato dell’azienda dal 2018-19, compresi i buoni risultati delle agenzie di viaggio e dei tour operator, anche se l’aumento dei costi del personale è considerato una potenziale sfida per la redditività futura.

TRIP.COM ha annunciato che venderà biglietti per concerti, eventi sportivi e spettacoli teatrali direttamente sulla propria piattaforma. Grazie a una nuova partnership con il fornitore di biglietteria Cityline, gli utenti che prenotano un viaggio potranno acquistare online i biglietti per gli eventi: una mossa che integra gli eventi nel workflow della prenotazione dei viaggi, invece di considerarli come semplici extra. Questo cambiamento riflette una tendenza più ampia del settore: sempre più viaggiatori organizzano interi viaggi intorno agli eventi dal vivo.

FONTE: AM+A