Nel 2023, per la prima volta nella sua storia, il Festival I Suoni delle Dolomiti si è fatto accessibile.
Il Trentino, aperto per natura, ha aperto la musica e le sue montagne alle disabilità.
Abbiamo il piacere di mostrarvi i dati di sintesi di questo progetto.
Come rendere un luogo difficile accessibile? Qui risiedeva la sfida.
E, ancora, come rendere la musica accessibile alle persone sorde o ipoudenti?
Come spesso accade le sfide si vincono attraverso una progettazione puntuale e metodica, una rete larga e partecipata e una volontà solida.
Per la sua ventottesima edizione abbiamo redatto un manifesto; grazie alla collaborazione con Remoove, abbiamo valorizzato quattro date - ognuna con una scheda di accessibilità - e implementato azioni per migliorare l’accessibilità motoria e sensoriale.
Le persone con disabilità motoria hanno fruito di un servizio di accompagnamento dalle aree parcheggio alla location del concerto con personale dedicato e mezzi di trasporto sostenibili e inclusivi, per raggiungere i luoghi dei concerti in sicurezza e a impatto minimo.
Le persone con disabilità uditiva hanno vissuto un’esperienza sensoriale unica, grazie ai Subpac, degli zaini tecnologici che tramite un sistema audio tattile trasferiscono la risposta alle basse frequenze direttamente al corpo dell’ascoltatore e con supporto di un traduttore LIS.
30 agosto con Frida Bollani Magoni a Malga Brenta Bassa
8 settembre con La Petite Écurie a Sagron Mis
17 settembre con Iva Bittova a Passo di Lavazè
19 settembre con Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello a Villa Welsperg
Moltissime le richieste di informazione e di prenotazione ricevute per prendere parte a questi concerti grazie anche al lavoro di concertazione con le ApT che ha permesso la realizzazione di un servizio puntuale e accogliente.
Abbiamo chiesto a chi ha partecipato ai concerti un breve racconto dell’esperienza e Paola, che ha partecipato al concerto di Frida Bollani ci ha detto:
“Ho partecipato al concerto, e, oltre alla bravura nonostante la giovane età e la disabilità visiva della performer, ho potuto apprezzare i metodi di trasporto per disabili e, indirettamente, perché ho visto e sentito parlarne persone con problemi di udito, le metodiche messe in atto affinché anche queste persone potessero fruire della musica. Davvero santi, questi nuovi sistemi!”
L’accessibilità non è un obiettivo, piuttosto un processo; una strada da percorrere insieme mettendo al centro le persone.