Nonostante la connettività a lungo raggio abbia visto una ripartenza molto lenta dovuta da un lato alla permanenza prolungata di restrizioni di alcuni Paesi oltreoceano e dall’altro all'iniziale sfiducia dei consumatori nell’intraprendere viaggi verso mete più lontane, il 2023 vedrà finalmente la piena ripresa dei viaggi aerei a lungo raggio.

Secondo le analisi di Mabrian, agenzia di tourism intelligence, i dati raccolti mostrano un trend molto positivo e in avvicinamento verso i livelli prepandemici: ad oggi il numero di Paesi collegati direttamente con l’Italia si discosta solo del 5% rispetto al 2019. E’ quanto si osserva per la Cina, a differenza del vicino Giappone che vede ripristinate solo la metà delle rotte. Nel 2023 si aggiungeranno Australia e Kazakistan, collegate direttamente con il nostro Paese, mentre Thailandia, Sud Africa, Nigeria, Ghana e Venezuela non vedranno rinnovati i collegamenti aerei diretti che esistevano nel 2019.

In particolare, gli Stati Uniti quest’estate mostreranno numeri da record con un massiccio incremento dei collegamenti Usa-Italia. L’andamento delle prenotazioni segnala un boom della domanda che riporterà l'Italia tra i primi 10 mercati per gli Stati Uniti. Le compagnie aeree statunitensi rispondono aumentando i voli che non faticano a riempire nonostante l'aumento dei prezzi.

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