Il 15 ottobre si sono svolte le elezioni parlamentari in Polonia: i partiti dell'opposizione hanno conquistato la maggioranza dei seggi in parlamento e hanno ora la possibilità di formare un governo. I mercati hanno reagito positivamente ipotizzando che il nuovo esecutivo, di orientamento più europeista, possa favorire la crescita dell’economia nazionale e lo sblocco dei fondi UE, finora bloccati da Bruxelles per le violazioni dello stato di diritto e all’indipendenza della magistratura commesse dall’attuale esecutivo.
Secondo le rilevazioni di Eurostat, nel secondo trimestre dell’anno il deficit del settore pubblico è salito al 4,7% del Pil contro il 3,9% dei tre mesi precedenti. Il dato è superiore alla media europea (3,7%). Il rapporto debito/Pil viaggia ora al 48,4%, con una crescita di 0,3 % rispetto al primo trimestre.
Rispetto al mese precedente, i prezzi di beni e servizi sono diminuiti dello 0,4%. Nei primi nove mesi dell’anno si era invece registrato un aumento del 13,2% su base annuale. Sempre nel confronto a 12 mesi, a settembre i prezzi dei beni e servizi al consumo sono aumentati dell'8,2%.
Stabile l'occupazione media nel settore delle imprese che a settembre è calata dello 0,1% rispetto al mese precedente. Il salario medio mensile è aumentato nominalmente del 10,3% nel confronto con settembre 2022 e dello 0,1% rispetto ad agosto 2023.
Nel secondo trimestre, riferisce l'Ufficio centrale di statistica, il Prodotto Interno Lordo polacco è diminuito dello 0,6% su base annuale. Nei primi tre mesi, il calo era stato dello 0,3%. Negativi, ma meno di quanto inizialmente previsto, i dati su base trimestrale: meno 1,3% tra gennaio e marzo e meno 1,4% tra aprile e giugno. Le cifre riflettono la revisione al rialzo delle stime precedenti (-1,6% e -2,2% rispettivamente).