Booking.com applica l’Iva (22%) sulle commissioni pagate alle strutture ricettive che non hanno fornito il numero di partita Iva valido.
Il provvedimento che parte dal 1° maggio 2023 sarà destinato a tutte le transizioni Ue.
Per le strutture con numero di partita Iva valido, si continuerà ad applicare il meccanismo del “reverse charge”.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è sempre dovuta l’Iva sulle commissioni pagate ai portali che operano in altri Paesi Ue e se la struttura ricettiva non ha partita Iva, dovrà essere il portale a identificarsi in Italia ed emettere la fattura con Iva italiana alle autorità fiscali. Sanzioni potrebbero essere applicate per il mancato pagamento dell’imposta.
La notizia è stata accolta favorevolmente da Federalberghi in quanto garantisce la parità di condizioni tra gli operatori del mercato turistico.
Per approfondimenti:
www.hotelmag.it
05 maggio 2023
Booking.com applica l'Iva alle strutture senza numero di partita Iva valido
